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Tossicità

Ad alte concentrazioni, l'Ozono lede l'epitelio polmonare provocando edema ed emorragia. A bassa concentrazione per un periodo prolungato (0,24 ppm per 2 ore), l'Ozono produce nell'uomo dei sintomi moderati (tosse, polipnea, cefalea, blanda eccitazione, aumento dell'attività enzimatica, aumento dell'attività glicolitica) di difficile interpretazione.
L'interpretazione risulta maggiormente difficoltosa se si vogliono desumere gli effetti dalla sperimentazione animale, data la ovvia differenza anatomo-funzionale. Negli animali, quelli maggiormente resistenti all'esposizione di bassi dosaggi per periodo prolungato sono gli uccelli (nel tacchino l'LD50 è di 400 ppm/3ore), mentre i più sensibili sono i felini (nel gatto l'LD50 è di 22 ppm/3 ore).
Come inquinante, la concentrazione dell'Ozono considerata tossica è molto bassa (0,06 ppm), in quanto si combina con gli scarichi dei veicoli a motore producendo ossido nitrico, un composto molto tossico. Se non siamo in presenza di scarichi a motore, la soglia di inquinamento dell'Ozono è di 0,1 ppm. Per comprendere meglio questi valori, 0,01 ppm sono rilevati in aperta campagna e 0.015 ppm costituiscono la quantità di Ozono necessaria per essere odorata dalla maggior parte delle persone.

CONTROINDICAZIONI

Non esistono controindicazioni assolute nell'utilizzo dell'Ozono a dosi terapeutiche.
Si deve comunque avere molta cautela nelle seguenti condizioni:
  • emorragia in atto
  • gravidanza
  • ipertiroidismo
  • condizioni spastiche
  • trombopenia

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